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lunedì 5 febbraio 2007

Correndo correndo mi ricordo di Diderot


Oggi è stata una giornata di fuoco.
Ho macinato i miei soliti 120 km dei giorni dispari, ma sento una carica nuova sempre più adrenalinica che non riesco a sedare.
Torno nell'altro ufficio e trovo una notizia positiva che mi fa ben sperare per domani... allora decido di fermarmi e scrivere sul blog.
Ma cosa è successo oggi per essere talmente importante da scrivere?
Allora inizio a sistemare un po' il blog iniziando a modificarlo in modo che rispecchi maggiormente la mia personalità e la mia storia.
Mi rendo conto che tutto è impossibile da condensare... allora mi ricordo del vecchio sito che avevo e dei momenti andati di sano e puro cazzeggio e mi rendo conto che li devo linkare assolutamente al blog!
Navigando nel mio vecchio sito ritrovo i miei cari aforismi ed allora capisco che lentamente li devo riportare qui, perché in essi vi sono tracce della mia storia e quindi ecco uno dei più profondi...

"Che faccia bello o cattivo tempo è mia abitudine andare a passeggiare ogni pomeriggio verso le 5 nei giardini del Palais-Royal. Intrattengo me stesso con la politica, l’amore, il gusto, la filosofia e abbandono la mente al suo libertinaggio lasciandola padrona di seguire ogni pensiero che le si presenti, saggio o folle che sia. E la mente si comporta come quei giovani dissoluti che corrono dietro alle ragazze con l’aria sventata, il volto sorridente, l’occhio vivace e il nasino all’insù, corteggiandole tutte senza attaccarsi a nessuna di loro. Ecco: i miei pensieri sono le mie puttane."
Denis Diderot “Le neveu de Rameau”.

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