Con questo post vorrei iniziare ad indicare, nell'etichetta cultura, i libri che mi hanno cambiato la vita, e vorrei partire da quello che pongo in cima alla mia personalissima classifica. "Viaggio al Termine della Notte" di Céline è un libro che ho letto 7/8 anni fa ma che non riesco a togliermi dalla testa. Spesso mi soffermo a pensare a come esso abbia influito sul mio modo di pensare e sulle mie abitudini quotidiane. Fino a 25 anni avevo una visione della vita piuttosto schematizzata, imperniata su una serie di valori che rientravano nella classica formazione piccolo-borghese. La lettura del libro di Céline, unita a mie esperienze personalissime, mi ha aperto gli occhi sulla società in cui viviamo e dato una sferzata decisiva alla mia esistenza. E' un libro profondamente nichilista, ma forse proprio per questo, uccidendo tutti i nostri sogni, ci permette di crescere, maturare e venire a contatto con la vita reale, quella di tutti i giorni, fatta di gioie e miserie.
Questo libro, più di qualunque altro, è un manifesto dell'anarchismo, ma non quello distruttivo, bensì quello rassegnato alla stupidità dell'essere umano e consapevole dell'inutilità delle nostre azioni in quanto esseri finiti.
Si consiglia di leggere il testo senza pregiudiziali politiche (Céline fu tacciato di antisemitismo).
"Viaggio al termine della notte è uno dei più bei libri scritti negli ultimi duemila anni." Charles Bukowski.
"Louis-Ferdinand Céline ha fatto il suo ingresso nella grande letteratura come altri entrano a casa loro. Uomo di grande maturità, dotato della vasta provvista di osservazioni del medico e dell'artista, forte di una suprema indifferenza nei confronti dell'accademismo e con una sensibilità eccezionale per la vita e per il linguaggio, Céline ha scritto un libro che resterà, quand'anche ne scrivesse altri e che fossero dello stesso livello. Il Viaggio al termine della notte, romanzo del pessimismo, è stato dettato dallo sdegno nei confronti della vita e dalla stanchezza ch'esso genera più che dalla rivolta. Una rivolta attiva è sempre unita alla speranza. Nel libro di Céline di speranza non v'è traccia." Lev Trockij.
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