Deezer Playlist

Calcolo Integrali

mercoledì 25 marzo 2009

Daniele Sepe e Brigada Internazionale

Un disco che vale la pena comprare.

Dal sito MySpace della Brigada:
"Una società in cui un oggetto per produrre musica si progetta negli Stati Uniti, si produce (...in condizioni ignobili) in Cina e poi viaggia per tutto il pianeta senza limitazioni diventando un oggetto di culto dovrebbe essere una società muta. Senza musica e senza gioia. Se le merci possono attraversare i cinque continenti senza problemi mentre uomini, donne e bambini sono costretti tra mille pericoli a scampare fame, ingiustizia e guerra significa che dovremmo per decenza pedere la voce. "Nostra patria è il mondo intero" recitava una vecchia canzone anarchica, ma si sa gli anarchici finivano ghigliottinati, garrotati o in galera, mentre le loro maestà di ieri e di oggi ancora ci guardano dalle loro statue nelle nostre piazze, o sguazzano nelle piscine del billionaire. Un mondo al contrario. Ma muti non vogliamo stare e a cantare e ballare non devono restare solo questi "birichini". In attesa della grande rivoluzione la Brigada Internazionale porta in giro la meravigliosa musica della gente più povera della terra. E lo fa in allegria. Per dispetto."

Daniele Sepe è proprio nu'spaccimma!

mercoledì 11 marzo 2009

Rapporto sul Darfur e CRISI DIMENTICATE

Da poco più di anno, molto saltuariamente (per mia esclusiva colpa), collaboro con Italian Blogs for Darfur sito che cerca di informare il pubblico italiano di ciò che avviene in Darfur. Cogliendo le critiche fatte da Medici Senza Frontiere alla stampa italiana che se ne fotte delle tragedie umanitarie pensando piuttosto a Briatore e a tutte le donnine di cui ama attorniarsi, oggi volevo far presente che è da poco stato pubblicato un Rapporto sul Darfur, su ciò che accade in quella zona martoriata da sei anni a questa parte, che aiuta un po' a capire cosa succede.
Spero che qualcuno lo legga e lo diffonda attraverso tutti i canali possibili.

"Solo i poveri riescono ad afferrare il senso della vita, i ricchi possono solo tirare a indovinare."
Charles Bukowski.