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domenica 4 febbraio 2007

Vi presento Stepniak (parte 1)


Sergius Stepniak (1852-1895), rivoluzionario russo, il suo vero nome era Sergius Michaelovitch Kravchinski. Nacque nella Russia meridionale da una famiglia nobile. Morì investito da un treno nei pressi di un passaggio a livello a Bedford Park, Chiswick, dove viveva, il 23 Dicembre del 1895.
Ricevette un'educazione di stampo liberale ed, alla fine degli studi, divenne un ufficiale dell'artiglieria.La sua simpatia verso la classe contadina, tra la quale aveva passato la sua giovinezza in campagna, sviluppò in lui prima ideali di democrazia e, successivamente, rivoluzionari. Insieme ad alcuni amici d'infanzia che avevano comunanza d'idee, egli iniziò segretamente a diffondere gli ideali democratici tra la classe contadina. I suoi insegnamenti non rimasero segreti a lungo e nel 1874 venne arrestato. Successivamente scappò dalla prigione ed iniziò una vera e propria lotta contro il potere e l'autocrazia. La sua personalità fu profondamente influenzata dall'indignazione verso i metodi brutali applicati dalla politica repressiva del regime zarista nei confronti dei movimenti rivoluzionari, ed in particolare verso i prigionieri politici. Ciò porto Stepniak ad avvicinarsi a coloro che propugnavano una forma di lotta più estrema di terrorismo politico. Le ripercussioni più immediate di tale scelta lo portarono nel 1880, a fuggire dalla Russia. Per un breve periodo egli soggiornò in Svizzera e successivamente a Londra. In Inghilterra acquisì notorietà grazie ad un suo libro "Underground Russia", pubblicato a Londra nel 1882. Successivamente scrisse altri libri sulle condizioni dei contadini russi, sul Nichilismo e sulla vita in Russia. Le sue idee gradualmente passarono dalla lotta violenta all'accettazione dei metodi costituzionali e nel suo ultimo libro, "King Stork and King Log", egli approvò gli sforzi dei politici russi liberali di applicare delle riforme. Stepniak, sia attraverso gli scritti che le letture, ha tentato di diffondere le sue idee sia in Inghilterra che negli Stati Uniti, spendendo tutte le proprie energie e guadagnandosi la stima di molti intellettuali. Politicamente lo si avvicina ai movimenti socialisti e socialdemocratici dell'epoca, ma fu un uomo di profondi ideali di libertà e uguaglianza che ha sempre difeso in maniera disinteressata.


"L’uomo aspira a vivere ancora dopo la morte , ma come mai non si accorge che la memoria di una persona veramente buona vive sempre? Rimane impressa fortemente nella nuova generazione e viene tramandata ai figli. Non è questa un’immortalità degna di ogni sacrificio?"
Pëtr Alekseevic Kropotkin “Memorie di un rivoluzionario”

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