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giovedì 1 marzo 2007

Totò Savio


Stamattina ho scoperto chi è Totò Savio e cosa ha fatto durante la sua vita. Ammetto l'ignoranza, molti riterranno inammissibile che un napoletano nonché cultore degli Squallor non lo sappia, tuttavia quello che mi ha scioccato è il fatto che costui ha scritto anche un sacco di pietre miliari della canzone popolare italiana.
Di seguito la biografia tratta dal suo sito www.totosavio.it

Gaetano Savio, in arte Totò, nasce a Napoli il 18 novembre del 1937.
Fin da piccolissimo strimpella la chitarra, a dodici anni prende lezioni da un maestro posteggiatore napoletano che insegna gratuitamente ai bambini. Nel '55, ancora minorenne, fa un provino per il complesso di Marino Marini e viene scelto come chitarrista; suona prima in Francia (dove conosce la moglie Jacqueline) e poi in tutta Europa riscuotendo un grosso successo. Agli inizi degli anni sessanta, ristabilitosi a Napoli, forma un suo gruppo, si esibisce nei locali della città e comincia la sue attività di compositore di musica per canzoni.
Nel '66 scrive “cuore matto” che viene presentata al festival di Sanremo interpretata da Little Tony e che ottiene solo l'ultimo posto. Le vendite però rendono merito alla canzone, che raggiunge i primi posti in classifica ed ottiene quella popolarità che ancora oggi la contraddistingue.
Grazie al grande successo della canzone si trasferisce a Roma e lì continua l'attività di autore e poi di produttore. Negli anni settanta scrive canzoni per: Massimo Ranieri (“erba di casa mia”, “vent'anni” ed altre), Franco Califano (“l'ultimo amico va via” e altre in romanesco), I Camaleonti (“cuore di vetro” Sanremo), Roberto Carlos (“un gatto nel blu” Sanremo), Il Giardino Dei Semplici dei quali è anche produttore (“miele”e altre).
Sempre nei settanta, insieme a tre amici\colleghi (Pace, Bigazzi e Cerruti), realizza il lato B di un disco di Renzo Arbore; è un pezzo ironico ed irriverente, e si divertono tanto da pensare di non farla finita li': nascono gli Squallor. Il gruppo sforna una decina di album soprattutto nelgi anni '80. Riscuote un notevole successo che porta alla produzione di due film (“arrapaho” e “uccelli d'Italia”) oggi cultmovie del cinema trash. Gli Squallor diventano un fenomeno; spesso bollati come volgari da chi non ha saputo capire lo spirito goliardico e tagliente che pervade la loro produzione, raggiungono comunque le vette delle classifiche italiane, mettendo in seria difficoltà le varie classifiche televisive dell' epoca che facevano i salti mortali per riuscire a trasmettere alcuni secondi dell' album che non risultassero troppo forti per la tv. Negli Squallor Totò Savio è autore di tutte le musiche, interprete delle canzoni e produttore.
Realizza un album come solista alla fine degli anni '70 dal titolo "ritratto di donna", il cui singolo è la sigla finale del telefilm "Diagnosi". Negli anni '80 produce e scrive per Loretta Goggi (“maledetta primavera” seconda a Sanremo '81) e scopre Michele Zarrillo (“su quel pianeta libero” “una rosa blu” poi recuperati da Zarrillo nel '97); scrive inoltre la colonna sonora del film "La patata bollente" con Renato Pozzetto e Massimo Ranieri, che canta lui stesso con la voce contraffatta e firmata con uno pseudonimo .
Nei '90 è direttore musicale per la rai in trasmissioni come “cocco” “rimini rimini” e “bellissima italiana” di cui scrive anche le sigle. Collabora con Renato Zero, Milva, El Puma e con tanti altri artisti. Nel frattempo comincia la lunga malattia per la quale finisce il 25 luglio 2004.

"Sono conscio dello stato della mia ignoranza e pronto a imparare da chiunque, indipendentemente dalla sua qualifica."
Isaac Asimov

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ciao Stepniak
come sempre i migliori artisti si nascondono dietro le facciate famose che vediamo in tv.

Savio è "un illustre sconosciuto" ma le sue canzoni sono ben note anche se nessuno si ricorda di chi sono i veri meriti...

Pensa a questo motore blog... ma quanti utenti sapranno mai chi veramente si è ammazzato a crearlo ?

Pensa ai capi delle grandi aziende... ma si ricorderanno mai di premiare davvero i loro dipendenti, quelli che fanno le nottate per studiare e creare ?

TF