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mercoledì 1 agosto 2007

Leader e leaderini: il buongiorno si vede dal mattino...



L'immagine a lato è emblematica. Figura un giovanissimo Walter Veltroni accanto ad uno dei miei miti, Pierpaolo Pasolini.

Negli ultimi tempi sto cercando di rivalutare la figura di Walter Veltroni per non fare il solito qualunquista e uccidere il nascente Partito Democratico nella culla.

Tuttavia non riesco assolutamente a digerire i diktat, soprattutto quando sono imposti sottobanco, che impediscono le candidature di altre figure alla guida del Partito.

Personalmente ritengo sia Pannella che Di Pietro delle semplici figure al contorno, tanto già è scritto che Veltroni sarà il leader acclamato a maggioranza, ma perché non consentire loro la possibilità di candidarsi?

La sinistra che difende il diktat, chiede a Di Pietro e Pannella di sciogliere i rispettivi partiti, ma a me sembra piuttosto un eufemismo.

La verità è che probabilmente si vuole un'acclamazione plebiscitaria di Veltroni al 98%, perché abbiamo bisogno assolutamente del CONSENSO TOTALE, di colui che mette tutti d'accordo, del nuovo "Unto del Signore", altrimenti che italici saremo?

Ogni giorno che passa aumenta sempre più la mia avversione verso qualunque forma democratica: la migliore scelta è sempre più quella di non scegliere, bisogna discutere, parlare, bla bla bla, ritornare sulle postille e sul detto e non detto.

Se tutto questo lo associo alla mia vita quotidiana (nella quale ogni giorno sono obbligato a scegliere e tutto quello che ottengo è conseguenza delle mie scelte e dei miei comportamenti), mi rendo conto che chiunque oggi abbia a che fare con i problemi reali sia in grado di guidare il Partito Democratico, basta non sia un politico di professione.

Dai Walter fai candidare tutti quelli che ne hanno voglia, non aver paura, non c'è bisogno del consenso totale, fregatene di tutti.

"La verità non sta in un solo sogno ma in molti sogni." Pierpaolo Pasolini.

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