Sto scoprendo a poco a poco la filosofia di Wittgenstein. Le idee di questo filosofo anomalo mi hanno sempre attratto dal momento che, quando era allievo del grande Bertrand Russell, egli osò muovere una critica al suo pensiero cogliendo Russell alla sprovvista perché non seppe cosa rispondergli (avendogli Wittgenstein mosso un'osservazione giusta!).Ricordo di aver letto che Russel soffrì molto perché Wittgenstein aveva dato uno scossone a tutta la struttura del pensiero russeliano. Mi ha sempre affascinato l'idea di un genio che cogliesse, intuitivamente, l'ignoranza del professore, perché secondo me i geni a questo devono servire, a dimostrare quanto noi siamo ignoranti ed a farci scendere da questi piedistalli di onnipotenza che ci siamo costruiti.
Come potete vedere, a lato ho messo un pensiero di Wittgenstein che sento particolarmente mio. Mi rendo conto sempre più che oggi non vale proprio a niente spendere le proprie energie per cercare di chiarire le cose complesse o costruire cose sempre più complesse cercando di spiegarle, l'essenza dell'uomo è nella spiegazione stessa. La spiegazione è fine a se stessa. Ci si ostina a rendere sempre più complesso quello che facciamo sforzandoci di semplificare le istruzioni, ma il fine di tutto sono le istruzioni stesse!
Quando lavoro mi rendo conto che il tutto sembra finalizzato ad ottenere un guadagno o a rendere semplici cose che appaiono ad altri complesse (magari perché ne sanno meno di me non avendolo studiato oppure avendolo dimenticato), ma la vera soddisfazione per me è essere riuscito a spiegarle!
"Non temer mai di dire cose insensate! Ma ascoltale bene, quando le dici."
Ludwig Wittgenstein.
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