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domenica 16 agosto 2009

Lettura: da Ken Follett a Celine





Oggi leggevo un articolo su "L'Espresso" di questa settimana, intitolato "Liberi di leggere", nel quale c'è un'intervista a David Grossmann, noto scrittore israeliano nel quale il giornalista chiede all'illustre intervistato come creare l'abitudine alla lettura nei ragazzi. Poiché tra poco sarò padre è un argomento che ha catturato la mia attenzione particolarmente, anche perché è da un bel po' che mi chiedo come possa far nascere in mia figlia questo amore sconfinato per i libri che per fortuna ho anch'io. Una ricetta vera e propria non esiste (e forse è anche meglio), tuttavia quello che Grossmann afferma ad un certo punto, e che condivido pienamente, è l'idea che l'avere una casa piena di libri e vedere l'entusiasmo da parte dei genitori per la lettura sia un ottimo strumento per avviare i bambini a fare lo stesso.
A questo punto ho cominciato a rivangare nel mio passato ed ho iniziato a cercare i motivi che mi hanno indotto a leggere in maniera sempre più avida libri sempre più difficili, ed è stata l'osservazione e lo spirito di emulazione.
Enormi biblioteche sono sempre state, e lo sono tuttora, un fantastico modo per evadere dalla realtà o per meglio percepirla. Ho frequentato sia biblioteche pubbliche che piccole biblioteche di amici o genitori dei miei amici, e sempre mi sono soffermato su alcuni titoli, conosciuti o sconosciuti che ancora non avevo letto. A questo chiaramente ha contribuito anche altro ma soprattutto le letture "leggere", dalle quali probabilmente tutti devono passare e di cui non si deve avere per nulla vergogna. Ricordo in particolare i fumetti di cui ero onnivoro (Topolino, Tex, Il Comandante Mark, Zagor, Diabolik) ai quali sono seguiti i libri di Ken Follett. Sono tappe forzate che inducono a progredire. Per questo motivo quattro anni fa ho deciso di leggere i due libri di Federico Moccia, perché dovevo capire cosa induceva i ragazzi a leggere le sue storie, ed ho capito che anche quelle dovevano essere letture di base perché costituiscono una partenza per l'evoluzione dell'individuo. Pertanto ben venga Moccia, Harry Potter, ecc. purché poi si arrivi a Celine.

"Sono posseduto da una passione inesauribile che finora non ho potuto né voluto frenare. Non riesco a saziarmi di libri."
(F. Petrarca)

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